19 novembre 2006

 

Il Parco del Ticino e il “mostro” Malpensa: sindaci e Regione a confronto

In pochi giorni, dal 28 ottobre all’11 novembre, abbiamo assistito a ben due approvazioni all’unanimità di documenti relativi all’aeroporto di Malpensa. Le tensioni, l'enfasi, le precisazioni ed i distinguo che hanno caratterizzato il Consiglio della Regione Lombardia e l’Assemblea del Parco del Ticino sono state abbastanza simili, in quanto originate dallo stesso contesto generale, ma hanno prodotto due documenti diversi, visto che diversa è la natura delle due assemblee.
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L’ordine del giorno approvato dalla Regione è frutto del grande desiderio d’una conclusione bipartisan, che appariva evidente fin dai primi interventi degli esponenti dei Gruppi di minoranza, ed esprime senza alcuna remora il sostegno allo sviluppo indiscriminato ed illimitato dell’aeroporto Malpensa 2000.
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Riteniamo che il documento rispecchi, nella prima parte, oltre a molta propaganda S.E.A., l’ormai ricorrente estratto dal "Libro dei Sogni". Nei 21 capoversi vengono dispensati dati in buona parte incredibili (come la crescita del 500 per cento di Malpensa dal 1996 al 2000!), e previsioni e studi di dubbia fonte.
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Perciò ci chiediamo se chi ha approvato e firmato il documento del Consiglio regionale si sia reso conto che: 1. Le previsioni potrebbero essere come i dati, cioè poco attendibili; 2. Questi argomenti vengono enfatizzati in vari convegni da almeno quattro anni, ma senza risultato. 3. Perciò, sarebbe forse il caso che i politici analizzassero la situazione con maggiore attenzione e proponessero dei percorsi più credibili.
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Invece tutti d’accordo e, malgrado ogni parte abbia sempre criticato i governanti della parte avversa, ecco che qui per miracolo hanno incensato, in coro, sia il Governo Prodi che il suo ministro dei trasporti Burlando, sia il Governo Berlusconi che il ministro Lunardi.
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Ma vorremmo anche evidenziare alcuni passaggi della seconda parte, articolata in sette punti, dove, al punto 2, III capoverso, si auspica: "La riarticolazione dei diritti di scalo tra Linate e Malpensa". Che significa? Semplice: tasse aeroportuali più care a Linate, per forzare il mercato - clienti e aziende - a favore di Malpensa.
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Noi, invece, abbiamo più volte affermato che Malpensa è bocciata dal mercato, e anzi la proposta di queste misure protezionistiche ci conferma che la nostra analisi è condivisa perfino dal Consiglio regionale della Lombardia.
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Il concetto espresso al punto 5: "accompagnare un ulteriore sviluppo aeroportuale attraverso gli strumenti di programmazione territoriale ed aeroportuale, la valutazione di impatto ambientale e la valutazione ambientale strategica, con particolare riferimento alla salvaguardia del Parco del Ticino", susciterebbe maggior entusiasmo se, invece del verbo accompagnare, si fosse usato subordinare.
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Al punto 6 si chiede di: "Garantire l'accessibilita' allo scalo con il completamento di tutte le infrastrutture ferroviarie e stradali, gia' programmate", mentre nella prima parte si parla di "adeguamento del sistema di accessibilita'... in un quadro di particolare attenzione alla sostenibilita' ambientale".
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Possiamo quindi ritenere che, anche se non è esplicitamente scritto, si vorranno sottoporre a V.A.S., in particolare: il collegamento Arcisate-Stabio e la connessione Nord Malpensa-Sempione, da noi ritenute opere spropositate e, senza dubbio, veri disastri ambientali.
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In quanto, poi, al documento approvato dall’Assemblea del Parco del Ticino, i Sindaci del Parco sottolineano "l’impegno, la collaborazione e l’attenzione verso il Parco che anche il Consiglio Regionale della Lombardia ha già dimostrato esprimendosi sulla salvaguardia del Parco del Ticino".
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Inoltre i sindaci del Parco chiedono che, "fino a quando non saranno rispettate da tutti gli organismi preposti le norme vigenti e gli impegni assunti ed affrontate e risolte le criticità emerse a seguito del potenziamento dell’aeroporto di Malpensa avvenuto nel 1999, non dovrà essere preso in considerazione nessun nuovo progetto di potenziamento o ampliamento dell’aeroporto". Particolarmente importante sarà la verifica dell’attuazione delle mitigazioni stabilite negli allegati al Decreto D’Alema e non realizzate.
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In più, dice l’assemblea del Parco, "ogni nuovo intervento strutturale sul territorio del Parco del Ticino dovrà essere soggetto all’applicazione della Direttiva 2001/42/CE, concernente la V.A.S.", e questo varrà particolarmente per la terza pista.
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Ci preme sottolineare la positività del fatto l'assemblea del Parco ha approvato all’unanimità una delibera che esprime netta contrarietà alla terza pista. E’ un fatto storico, non era mai accaduto.
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Non ci rimane che considerare come gli amministratori locali siano molto concreti nelle loro asserzioni, mentre la politica regionale continua a volare alto, molto al di sopra della realtà.
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WWF ITALIA, Maurizio Rivolta
LEGAMBIENTE (Circoli del circondario di Malpensa), Emilio Magni
C.OVES.T., Varallo Pombia (No), Gianpietro Fanchini
UNI.CO.MAL (Unione Comitati Malpensa), Gallarate (Va), Beppe Balzarini
EXCALIBUR, Lonate Pozzolo (Va), Gianfredo Ruggiero
AMICI DELLA NATURA, Arsago Seprio (Va), Raffaella Filippini
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Foto: L'ambiente del Parco del Ticino





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