07 novembre 2006

 

Italia Nostra: le cronache delle sue battaglie viste dal di dentro

Italia Nostra. E' stata fondata nel 1955, quasi per caso, dopo il buon esito d'una campagna d'opinione contro il folle progetto di sventramento degli antichi rioni tra Trastevere e piazza di Spagna, a Roma. E così nacque, come naturale continuazione di quell'impegno, per iniziativa degli esponenti della migliore intellettualità laica italiana, tra cui l'archeologo Umberto Zanotti Bianco, discepolo di Benedetto Croce, nominato senatore a vita da Luigi Einaudi, Elena Croce, lo scrittore Giorgio Bassani, l'umanista e scrittore Pietro Paolo Trompeo, la combattiva aristocratica Desideria Pasolini Dall'Onda, il collezionista e intenditore d'arte Luigi Magnani Rocca, e Hubert Howard, diplomatico inglese sposato ad una Caetani e fervido amante della natura.
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Votata per statuto alla "tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione", Italia Nostra è stata per anni l'unico, ed è tuttora il più importante, organismo di tutela dell'ambiente artistico e urbanistico in Italia, la prima associazione, in questo Paese morbosamente attratto dal Brutto, anzi, peggio, dal Volgare, ad avere il coraggio di ricercare e difendere il Bello, la sola per oltre un decennio ad occuparsi di paesaggio e territorio. Nel 1955, quando nacque, non c'era niente di vagamente simile, e lo stesso Wwf Italia, che però all'inizio si caratterizzava quasi unicamente per campagne animalistiche (orso, lupo ecc), sarà fondato solo nel 1966, undici anni dopo.
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Italia Nostra ha percorso in parallelo con la propria storia il cammino dell'Italia che allora emergeva negli anni turbinosi del cosiddetto "miracolo economico" e che incontrava le difficoltà di ogni sviluppo frenetico e convulso: territorio urbanistico degradato, abusivismo edilizio, piani regolatori inesistenti o aggirati, patrimonio artistico in rovina, illegalità d'ogni genere, brutture costruttive, distruzione del Paesaggio e delle memorie storiche. .
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Contro i primi scempi dell'Italia del "benessere", mentre già attorno alle città storiche si estendevano le periferie invivibili e le borgate, Italia Nostra insorse da sola e in modo autorevole, acquistando subito grande credito presso la cultura, l'opinione pubblica illuminata e la stampa laica (dagli scritti di Bassani alle denunce di Cederna sul Mondo di Pannunzio e sul Corriere della Sera, all'inchiesta "Capitale corrotta, nazione infetta" di Cancogni sull'Espresso). Alla nascente borghesia dei commerci, dell'industria e delle professioni, Italia Nostra insegnò che accanto alla crescita economica un Paese civile ha a cuore la tutela dell'arte, della Bellezza e del paesaggio. La sua fu, in quegli anni, una grande opera di "pedagogia sociale", anzi, addirittura morale.
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I "beni culturali", vere e proprie testimonianze di civiltà, i centri storici, le grandi scelte urbanistiche e i problemi del territorio, i parchi nazionali, l'ambiente, la questione energetica, la viabilità e i trasporti, l'agricoltura, il mare, le coste, le isole, i musei, le biblioteche, gli archivi storici: ecco alcuni dei capitoli più importanti dell'attività svolta nei decenni da Italia Nostra, spesso sulla base di ricerche approfondite condotte autonomamente dai propri esperti. Tutto questo è ormai parte del patrimonio culturale del Paese, come lo sono i suoi famosi convegni, i libri bianchi, perfino l'opera di divulgazione nelle scuole.
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Ma Italia Nostra sa stare al passo coi tempi, smentisce l'accusa di lentezza, e si adegua alle nuove forme di comunicazione. Perciò apre un blog. Questo originale sito, dedicato all'attualità, alle cronache, alle nuove battaglie per l'arte e l'ambiente, alla comunicazione, alla stampa, alle testimonianze che arrivano giorno dopo giorno dall'interno dell'associazione e da tutto il mondo ambientalista esterno, Italia Nostra lo dedica innanzitutto alla propria storia, ai propri fondatori, all'idealismo e all'eleganza d'un Bassani, alla forza e alla vis polemica d'un Cederna. Nella speranza che, grazie ai nuovi strumenti informatici, si perfezioni col dibattito e il confronto di idee quella continuità ideale col passato che è sempre stata il fondamento della sua azione di tutela dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio artistico della Bella Italia.

Italia Nostra, che è strutturata in circa 200 sezioni locali attive in tutte le regioni d'Italia, sta per inaugurare la sua nuova sede sociale. Il nuovo indirizzo è: via Sicilia, n.66, 00187 Roma.
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Auguri a noi stessi, perciò, e a tutti voi che ci seguirete e, ne siamo certi, ci aiuterete a far conoscere all'esterno questo nuovo sito, che vuole essere agile, brillante, "di battaglia", ma anche di dialogo tra le sezioni di Italia Nostra, e tra la nostra associazione e i cittadini.
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Il curatore del sito. Nico Valerio, che ha creato il blog e ne cura ogni giorno la redazione, è laureato all’Università Statale "La Sapienza" di Roma (dove è stato direttore del giornale dell’Università), ed è da molti anni scrittore scientifico, saggista, conferenziere, giornalista culturale, commentatore e critico. E' anche docente di psicologia, ed esperto di psicologia della comunicazione. Ha scritto tredici libri di divulgazione e manualistica, soprattutto su alimentazione, medicina, costume e storia (Mondadori e altri editori), oltre a più di mille articoli e inchieste, per lo più di cultura, critica e costume, per quotidiani (Repubblica e altri), settimanali (Mondo, Espresso, Panorama e altri), mensili, radio-tv.
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E’ stato precursore e poi protagonista del movimento ambientalista, fondando nel giugno 1975 a Bologna la Lega Naturista, in Italia il primo club "ecologista", che cioè per la prima volta applicava i metodi politici e comunicativi dei liberal anglosassoni all'ecologia e al salutismo ("alla radicale": uomini-sandwich, azioni dimostrative, denunce, firme ecc). Lo scopo, quello di diffondere e di interpretare in modo rigoroso e scientifico tutti i temi del rapporto uomo-natura, secondo l’interdipendenza tipica del Naturismo e della scuola ippocratica: alimentazione e medicine naturali, ecologia e agricoltura, inquinamento e autosufficienza, risparmio ed energie alternative ecc.
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Teorico severo della conservazione del patrimonio naturale, culturale e artistico italiano, ma anche d'un modo coerente di vivere personalmente secondo natura, ha avuto un grande seguito negli ambienti laici e riformatori della società, specialmente tra i giovani e le donne. Ha influenzato con i suoi club e i suoi libri opinion makers e giornalisti, ma anche intellettuali e futuri dirigenti ecologisti come Grazia Francescato, Dacia Maraini, Fulco Pratesi, Carlo Consiglio, Annamaria Procacci, Carla Rocchi. Proponendo e motivando, primo in Italia, nel '75, il no alla caccia e agli zoo, ha favorito la nascita - da due soci della sua stessa Lega Naturista - della Lega per l’abolizione della caccia (Carlo Consiglio, 1978) e della Lega italiana per i diritti degli animali (Laura Girardello, 1977). Nel 1978 ha ideato e proposto, insieme con altri gruppi, il I Referendum anti-caccia, e ne è stato il presentatore ufficiale nella conferenza d’apertura (cfr. foto di copertina sulla rivista venatoria Diana). Nel 1977 (grande manifestazione a Pian de' Cangani, vicino a Montalto di Castro) e nel 1978 ha fatto parte con la sua Lega Naturista del grande movimento anti-nucleare di Nicola Caracciolo, Gianni Mattioli e Massimo Scalia.
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Nel 1984 è stato tra i fondatori dei Verdi romani, che si costituirono nella sede che la Lega Naturista divideva con gli altri club ambientalisti, in via Magenta, a Roma. Dal 1986 ha fatto parte dei Verdi nazionali, per i quali è stato più volte candidato. Ma essendo fautore d'un ambientalismo rigoroso e scientifico, senza mediazioni o strumentalizzazioni politiche, e soprattutto interpretato da attori coerenti e personalmente credibili, si è ben presto disamorato della politica ambientalista all'italiana, interessata in realtà solo al potere, e si è dedicato negli ultimi anni a scrivere libri e articoli.
Vive e lavora a Roma.
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Per comunicazioni al curatore e proposte di articoli o note sul presente sito si può utilizzare l'indirizzo email riportato nel colonnino a sinistra ("Contatti").
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Immagini (dall'alto): il bel rosone del Duomo di Orvieto (Andrea di Cione, detto l'Orcagna. 1359-1380), veduta di Portofino dal mare, il logo di Italia Nostra.





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