Italia Nostra. E' stata fondata nel 1955, quasi per caso, dopo il buon esito d'una campagna d'opinione
contro il folle progetto di sventramento degli antichi rioni tra Trastevere e piazza di Spagna, a Roma. E così nacque, come naturale continuazione di quell'impegno, per iniziativa degli esponenti della migliore intellettualità laica italiana, tra cui l'archeologo Umberto Zanotti Bianco, discepolo di Benedetto Croce, nominato senatore a vita da Luigi Einaudi
, Elena Croce, lo scrittore Giorgio Bassani, l'umanista e scrittore Pietro Paolo Trompeo, la combattiva aristocratica Desideria Pasolini Dall'Onda, il collezionista e intenditore d'arte Luigi Magnani Rocca, e Hubert Howard, diplomatico inglese sposato ad una Caetani e fervido amante della natura.
Votata per statuto alla "tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione", Italia Nostra è stata per anni l'unico, ed è tuttora il più importante, organismo di tutela dell'ambiente artistico e urbanistico in Italia, la prima associazione, in questo Paese morbosamente attratto dal Brutto, anzi, peggio, dal Volgare, ad avere il coraggio di ricercare e difendere il Bello, la sola per oltre un decennio ad occuparsi di paesaggio e territorio. Nel 1955, quando nacque, non c'era niente di vagamente simile, e lo stesso Wwf Italia, che però all'inizio si caratterizzava quasi unicamente per campagne animalistiche (orso, lupo ecc), sarà fondato solo nel 1966, undici anni dopo.
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Italia Nostra ha percorso in parallelo con la propria storia il cammino dell'Italia che allora emergeva negli anni turbinosi del cosiddetto "miracolo economico" e che incontrava le difficoltà di ogni sviluppo frenetico e convulso: territorio urbanistico degradato, abusivismo edilizio, piani regolatori inesistenti o aggirati, patrimonio artistico in rovina, illegalità d'ogni genere, brutture costruttive, distruzione del Paesaggio e delle memorie storiche. .
.Contro i primi scempi dell'Italia del "benessere", mentre già attorno alle città storiche si estendevano le periferie invivibili e le borgate, Italia Nostra insorse da sola e in modo autorevole, acquistando subito grande credito presso la cultura, l'opinione pubblica illuminata e la stampa laica (dagli scritti di Bassani alle denunce di Cederna sul
Mondo di Pannunzio e sul
Corriere della Sera, all'inchiesta "Capitale corrotta, nazione infetta" di Cancogni sull
'Espresso). Alla nascente borghesia dei commerci, dell'industria e delle professioni, Italia Nostra insegnò che accanto alla crescita economica un Paese civile ha a cuore la tutela dell'arte, della Bellezza e del paesaggio. La sua fu, in quegli anni, una grande opera di "pedagogia sociale", anzi, addirittura morale.
. . I "beni culturali", vere e proprie testimonianze di civiltà, i centri storici, le grandi scelte urbanistiche e i problemi del territorio, i parchi nazionali, l'ambiente, la questione energetica, la viabilità e i trasporti, l'agricoltura, il mare, le coste, le isole, i musei, le biblioteche, gli archivi storici: ecco alcuni dei capitoli più importanti dell'attività svolta nei decenni da Italia Nostra, spesso sulla base di ricerche approfondite condotte autonomamente dai propri esperti. Tutto questo è ormai parte del patrimonio culturale del Paese, come lo sono i suoi famosi convegni, i libri bianchi, perfino l'opera di divulgazione nelle scuole.
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Ma Italia Nostra sa stare al passo coi tempi, smentisce l'accusa di lentezza, e si adegua alle nuove forme di comunicazione. Perciò apre un blog. Questo originale sito, dedicato all'attualità, alle cronache, alle nuove battaglie per l'arte e l'ambiente, alla comunicazione, alla stampa, alle testimonianze che arrivano giorno dopo giorno dall'interno dell'associazione e da tutto il mondo ambientalista esterno, Italia Nostra lo dedica innanzitutto alla propria storia, ai propri fondatori, all'idealismo e all'eleganza d'un Bassani, alla forza e alla vis polemica d'un Cederna. Nella speranza che, grazie ai nuovi strumenti informatici, si perfezioni col dibattito e il confronto di idee quella continuità ideale col passato che è sempre stata il fondamento della sua azione di tutela dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio artistico della Bella Italia.
Italia Nostra, che è strutturata in circa 200 sezioni locali attive in tutte le regioni d'Italia, sta per inaugurare la sua nuova sede sociale. Il nuovo indirizzo è: via Sicilia, n.66, 00187 Roma.
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Auguri a noi stessi, perciò, e a tutti voi che ci seguirete e, ne siamo certi, ci aiuterete a far conoscere all'esterno questo nuovo sito, che vuole essere agile, brillante, "di battaglia", ma anche di dialogo tra le sezioni di Italia Nostra, e tra la nostra associazione e i cittadini.
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Il curatore del sito. Nico Valerio, che ha creato il blog e ne cura ogni giorno la redazione, è laureato all’Università Statale "La Sapienza" di Roma (dove è stato direttore del giornale dell’Università), ed è da molti anni scrittore scientifico, saggista, conferenziere, giornalista culturale, commentatore e critico. E' anche docente di psicologia, ed esperto di psicologia della comunicazione. Ha scritto tredici libri di divulgazione e manualistica, soprattutto su alimentazione, medicina, costume e storia (Mondadori e altri editori), oltre a più di mille articoli e inchieste, per lo più di cultura, critica e costume, per quotidiani (Repubblica e altri), settimanali (Mondo, Espresso, Panorama e altri), mensili, radio-tv.
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E’ stato precursore e poi protagonista del movimento ambientalista, fondando nel giugno 1975 a Bologna la Lega Naturista, in Italia il primo club "ecologista", che cioè per la prima volta applicava i metodi politici e comunicativi dei liberal anglosassoni all'ecologia e al salutismo ("alla radicale": uomini-sandwich, azioni dimostrative, denunce, firme ecc). Lo scopo, quello di diffondere e di interpretare in modo rigoroso e scientifico tutti i temi del rapporto uomo-natura, secondo l’interdipendenza tipica del Naturismo e della scuola ippocratica: alimentazione e medicine naturali, ecologia e agricoltura, inquinamento e autosufficienza, risparmio ed energie alternative ecc.
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Teorico severo della conservazione del patrimonio naturale, culturale e artistico italiano, ma anche d'un modo coerente di vivere personalmente secondo natura, ha avuto un grande seguito negli ambienti laici e riformatori della società, specialmente tra i giovani e le donne. Ha influenzato con i suoi club e i suoi libri opinion makers e giornalisti, ma anche intellettuali e futuri dirigenti ecologisti come Grazia Francescato, Dacia Maraini, Fulco Pratesi, Carlo Consiglio, Annamaria Procacci, Carla Rocchi. Proponendo e motivando, primo in Italia, nel '75, il no alla caccia e agli zoo, ha favorito la nascita - da due soci della sua stessa Lega Naturista - della Lega per l’abolizione della caccia (Carlo Consiglio, 1978) e della Lega italiana per i diritti degli animali (Laura Girardello, 1977). Nel 1978 ha ideato e proposto, insieme con altri gruppi, il I Referendum anti-caccia, e ne è stato il presentatore ufficiale nella conferenza d’apertura (cfr. foto di copertina sulla rivista venatoria Diana). Nel 1977 (grande manifestazione a Pian de' Cangani, vicino a Montalto di Castro) e nel 1978 ha fatto parte con la sua Lega Naturista del grande movimento anti-nucleare di Nicola Caracciolo, Gianni Mattioli e Massimo Scalia.
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Nel 1984 è stato tra i fondatori dei Verdi romani, che si costituirono nella sede che la Lega Naturista divideva con gli altri club ambientalisti, in via Magenta, a Roma. Dal 1986 ha fatto parte dei Verdi nazionali, per i quali è stato più volte candidato. Ma essendo fautore d'un ambientalismo rigoroso e scientifico, senza mediazioni o strumentalizzazioni politiche, e soprattutto interpretato da attori coerenti e personalmente credibili, si è ben presto disamorato della politica ambientalista all'italiana, interessata in realtà solo al potere, e si è dedicato negli ultimi anni a scrivere libri e articoli.
Vive e lavora a Roma.
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Per comunicazioni al curatore e proposte di articoli o note sul presente sito si può utilizzare l'indirizzo email riportato nel colonnino a sinistra ("Contatti").
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Immagini (dall'alto): il bel rosone del Duomo di Orvieto (Andrea di Cione, detto l'Orcagna. 1359-1380), veduta di Portofino dal mare, il logo di Italia Nostra.
# posted by Nico Valerio @ 18:11