17 novembre 2006
Discariche, nuove strade, faggete tagliate, tralicci? Sì, siete in un Parco protetto

E c’è anche dell’altro, annuncia la presentazione. Purtroppo l’allegato inviatomi dall’ufficio stampa non si apre. Ma non avevamo già raschiato il fondo? Dopo quanto letto, mi chiedo che altro di raccapricciante ci potrà mai essere in un Parco: casi di pedofilia, tratta delle bianche e riduzione in schiavitù tra pini loricati e faggi?
Se sono fondate tutte queste contestazioni, come la serietà e moderazione del Wwf impone di credere, si porrà con urgenza il problema del metodo delle nomine e della selezione del personale "verde". Si conferma, insomma, quello che noi ambientalisti e protezionisti della prima ora abbiamo sempre sostenuto, che cioè l’elemento umano, la classe dirigente ecologista, o comunque quella chiamata a gestire enti, commissioni e strutture che hanno a che fare con la protezione dell’ambiente, spesso non è all'altezza dei propri compiti, oppure non si differenzia molto dagli altri, cioè dai non protezionisti.
L’infiltrazione, si sa, è lo sport preferito dagli Italiani (ci ostiniamo a mettere la maiuscola, ma fino a quando?) Abbiamo visto letteralmente "cani e porci" far parte dalla lista delle associazioni "ambientali" del Ministero dell’Ambiente, come l'Associazione nazionale cacciatori dell’Appennino, l’Anev (riunisce le industrie produttrici delle deturpanti e speculative torri eoliche), il CTS (Centro Turistico Studentesco), gli istruttori subacquei, l’Associazione genitori, l’Associazione piccola proprietà edilizia. Maggiori dettagli in un prossimo articolo.
L'infiltrazione di club e personaggi che nulla hanno a che fare con la tutela dell'ambiente deve essere neutralizzata anche sul territorio e nelle istituzioni di gestione e controllo, a cominciare dalle aree protette (in primo luogo i Parchi più importanti) fino agli enti e Istituti di ricerca e controllo. Ne riparleremo.