22 novembre 2006

 

Capolavori trafugati: il Getty Museum non restituisce tutte le opere richieste

Italia Nostra si era tanto battuta per la restituzione di tutte le opera d’arte illecitamente acquisite dai musei americani. E come risultato, nel febbraio scorso, ci fu, innanzitutto l’impegno per il ritorno in Italia, insieme con altre opere, del Cratere di Eufronio nel 2008.
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Nonostante il clima di accordo e cooperazione tra Governo italiano e direzione del Getty Museum sottolineato dai politici e dalla stampa fino a qualche mese fa, come un fulmine a ciel sereno, in una lettera al ministro dei Beni culturali, Rutelli, il direttore del museo di Malibu, Michael Brand, aveva espresso "profondo rincrescimento" per la "mancata intesa" sulla restituzione di due capolavori. Solo 26 opere, di cui è stato accertato l'incauto acquisto, saranno rispedite nel nostro paese, mentre non torneranno - aveva minacciato - due opere molto importanti come l’Afrodite, o "Venere di Morgantina", e l'Atleta di bronzo o "Giovane vittorioso", bronzo attribuito a Lisippo. A proposito dei quali - notava un articolo del Corriere della Sera-online - il Getty Museum ha spiegato che l'Italia non ha dimostrato di essere la vera proprietaria delle due statue.
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"Se da un lato sono determinato a garantire che il J. Paul Getty Museum adempia a tutti i suoi impegni internazionali, dall'altro ho ugualmente l'obbligo di preservare e tutelare la collezione del Getty Museum, e di attenermi alle leggi della California", ha dichiarato Brand in un comunicato. "Questo significa", ha proseguito, "che non posso restituire oggetti, come la statua del Giovane Vittorioso, che l'Italia per sua stessa ammissione non può rivendicare dal punto di vista legale, o oggetti per cui vi siano prove insufficienti a sostegno della richiesta italiana".
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Però, di fronte alla forte reazione italiana e alla minaccia di chiudere per sempre ogni prestito d'arte al Getty Museum, il direttore Brand ha cominciato a cedere. In una dichiarazione al Los Angeles Times si è dato sportivamente "un anno di tempo" per provare la provenienza lecita della statua marmorea della Venere di Morgantina. Trascorso questo periodo senza aver trovato la prova, all'inizio del 2008, la statua tornerebbe all'Italia.
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Foto, dall'alto: l'Atleta vittorioso in bronzo, attribuito a Lisippo, e l'Afrodite o Venere di Morgantina





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