14 novembre 2006

 

Protezione del suolo: presentato il progetto di legge che vuole l'Europa

Se l'idea non fosse partita da un deputato italiano, e trasformata in progetto di legge, ce l'avrebbe imposta tra qualche tempo come norma immediatamente cogente l'Unione Europea, attraverso il Parlamento di Bruxelles. Una volta approvata, sarà la prima legge sulla difesa del suolo - in senso proprio, come "strato superficiale" - operante in Italia. "E' un primo passo, che va nel senso della salvaguardia di uno degli elementi naturali più importanti, fino ad ora non considerato dalla legislazione italiana”, commenta il presentatore.
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E così è stato depositato alla Camera dei Deputati il primo progetto di legge sulla ‘Protezione del suolo’, a firma di Bruno Mellano, giovane deputato radicale della RnP e membro della Commissione Agricoltura, che si è segnalato più volte per il deciso interesse alla Natura e all'ecologia.
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Il testo segue le linee guida stabilite dalla Comunità Europea in tema di suolo, espresse nella cosiddetta Strategia tematica diffusa nel settembre scorso e nella proposta di Direttiva europea che entro poche settimane sarà approvata dal Parlamento Europeo, divenendo di obbligatoria applicazione per tutti gli Stati membri.

La Comunità Europea, dopo anni di studio da parte di centinaia di ricercatori - hanno dichiarato Bruno Mellano e Igor Boni, studioso dei suoli - ha individuato i principali otto tipi di minacce che incombono sui suoli: erosione, perdita di sostanza organica, compattazione, contaminazione, cementificazione, perdita di biodiversità, salinizzazione e inondazioni.
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Purtroppo nella legislazione italiana quando si parla di ‘suolo’, tutto si intende tranne che il suolo propriamente detto, hanno aggiunto. Si parla quasi sempre di dissesto idrogeologico, di difesa del paesaggio e delle infrastrutture ma non del suolo inteso come lo strato superiore della crosta terrestre, dal quale produciamo alimenti e che utilizziamo come supporto alle nostre attività.
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Ebbene, affinché il suolo propriamente detto possa svolgere le sue diverse funzioni è urgente che se ne preservino le condizioni, e si cominci ad impostare azioni di recupero. Tale necessità risulta evidente dai dati resi pubblici dall’Europa: il 12% dei suoli è minacciato dall’erosione, oltre 3 milioni di siti sono contaminati da sostanze inquinanti, circa il 45% dei suoli è povero di materia organica, con inevitabili riflessi sulla diminuzione di fertilità, di produttività e sull’aumento di anidride carbonica in atmosfera. Per evitare le solite azioni emergenziali, tipiche del nostro paese, proponiamo perciò - continuano Mellano e Boni - un percorso legislativo che sappia prevenire i rischi presenti e futuri e consenta di predisporre strumenti adatti alle reali necessità.





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