11 novembre 2006

 

Governi all’italiana: i soldi per Arte, Scienza e Natura negati o dirottati

Due gravi vicende venute alla ribalta negli ultimi giorni allarmano tutti noi che in Italia ci battiamo per la difesa della Natura, dell’Arte e della Scienza. Un Governo di Centro-destra che, dopo aver ridotto i finanziamenti per l’ambiente, dopo aver varato una legge lassista sui beni culturali, e dopo aver tentato di liberalizzare la caccia, ha dirottato altrove - si scopre ora - una parte dei soldi destinati dai cittadini all’arte e alla cultura tramite la scelta dell’Otto per mille. E un Governo di Centro-sinistra che dovendo tagliare le spese esorbitanti dello Stato, anziché colpire gli impieghi improduttivi, i privilegi e le spese del ceto politico e delle categorie protette, decide di tagliare la ricerca scientifica, come denuncia ora la scienziata Rita Levi Montalcini.
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Non c’è bisogno di essere degli Sherlock Holmes per scoprire un inquietante parallelismo tra i due comportamenti. Si direbbe quasi che in Italia cambiano i Governi, fittiziamente divisi a puro scopo elettorale in una Destra e Sinistra di comodo, ma non cambiano malcostume e mentalità. L’Arte, la Cultura, la Natura e la Scienza "non portano voti", secondo la convinzione di un ceto parlamentare provinciale e sottoculturale. E perciò se ne possono dirottare i già scarsi fondi, o addirittura tagliarli ancor di più. Uno scandalo.
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L’Italia che è nelle ultime posizioni in Europa nella ricerca scientifica, nella tutela del patrimonio artistico e naturale, si permette oggi di avere una classe politica e amministrativa non all’altezza di una grande Paese moderno e occidentale, anzi la sua vera palla al piede. Pensiamo a come malamente Regioni e Comuni affrontano - quando essi stessi non li creano - i problemi del territorio e del paesaggio, come l'urbanizzazione selvaggia, le mille deroghe, le varie illegalità, gli impianti eolici, la mancata tutela di flora e fauna, e altro ancora.
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Al contrario del ceto parlamentare e amministrativo - e le distinzioni partitiche non ci interessano: siamo da sempre super partes - siamo convinti che non può esistere difesa della Natura, dell’Arte e della Scienza (e i tre campi sono strettamente collegati) se non c’è alle spalle una precisa scelta culturale e una decisa volontà politica, tesa una buona volta alla tutela e all’avvenire di quella che era una volta la Bella Italia.





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