10 novembre 2006

 

Dal lupo appenninico alla biodiversità: tanti auguri al "fratello" Wwf

Il Wwf Italia compie 40 anni, essendo nato nel 1966, primo club ecologico in Italia, quando Italia Nostra, primo club protezionista del territorio, del paesaggio e dell’arte, esisteva già da 11 anni. Auguri vivissimi e di cuore al nostro "fratello", con il quale l’associazione fondata da Bassani, Zanotti Bianco e Croce si è poi trovata a condividere molte battaglie ambientali.
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Infatti, con gli anni Settanta e la nascita del movimento politico-culturale detto "ambientalismo" o "ecologismo" (dovendo spiegarlo a un bambino direi: "l’ecologia che si fa politica", anzi, all'inizio era politica fatta in strada, alla Pannella), i confini che in origine erano netti, tra tutela artistica, culturale, del territorio, del paesaggio, dell’ambiente e delle specie viventi, si sono molto attenuati, e oggi si può dire che esiste un grande filone protezionista, dotato di alcuni rami più specializzati.
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Molti auguri, in particolare, anche al fondatore e presidente del Wwf, il versatile e sempre giovane Fulco Pratesi, che negli ultimi anni si è interessato anche della salubrità e naturalità dell'alimentazione (e qui un po' di presunzione di aver contribuito con i miei libri alla svolta di Fulco la confesso volentieri...), ed ha voluto invitarmi alla grande festa per il 40.o anniversario svoltasi a Roma nell'Auditorium dell'università Luiss. E' stata una bella festa in cui tutto è andato bene, compreso il pranzo all’aperto nel parco. Tanta gente, giovani e meno giovani da ogni parte d’Italia, e poi testimonianze, filmati, discorsi, relazioni, monografie, interviste, coccarde, ministri, amministratori, esperti, scienziati, giornalisti, fotografi.
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Senza il Wwf, certamente, le specie animali e vegetali in Italia sarebbero meno protette, e qualcuna, forse, come l'orso marsicano del Parco d’Abruzzo e il lupo appenninico, oggi sarebbe scomparsa o in via di estinzione. E tutto si deve ad alcuni coraggiosi scienziati. Del primo grande studioso del lupo, l’allora giovane Boitani, amici e avversari dicevano che aveva imparato perfino a ululare come i lupi, a forza di frequentarli… Ebbene, dalle prime campagne sulla salvaguardia del lupo e dell’orso, fino alle moderne teorie scientifiche sulla "bio-diversità", molto cammino è stato fatto.
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Spulciando nei discorsi dei numerosi intervenuti, ci ha colpito una piccola novità, come dire, tra il politico e il semantico, rilevata non solo da me, ma anche in un’apposita email da Francesco Mezzatesta, della componente "naturalistica" dei Verdi. La positiva inversione di tendenza lessicale che ha fatto esclamare al ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio: "Basta con l’Ambiente, in cui ormai si è infilato tutto e il contrario di tutto, manca solo la "autostrada ecologica": torniamo a parlare di Natura". Bello, bellissimo, specialmente se detto da un politico.
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Infatti, le mistificazioni dell’ecologia, dell’ambiente, del finto "verde", sono ormai numerose e irritanti. Senza contare le norme aggirate, come le procedure della VIA, o valutazione dell’impatto ambientale, che ormai è una buffonata, e i lati nascosti e addirittura gli "effetti collaterali" delle più disparate iniziative definite "ecologiche" o "naturali", comprese le energie pulite o rinnovabili o alternative che dir si voglia. In realtà - ha riconosciuto il ministro - bisogna essere preparati a coglierne la faccia nascosta, il rovescio della medaglia. Tra i tanti esempi, ha fatto anche quello dell'eolico. Che "va bene - ha detto - ma poi per come viene fatto oggi, piantando una foresta di pali, non va più bene". Evviva, un ripensamento che vale oro.
E ancora tanti auguri al Wwf Italia e all'amico Fulco Pratesi..





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