09 novembre 2006

 

Non solo orsi, ma soprattutto aquile e avvoltoi vittime delle torri eoliche

Uno dei maggiori esperti in Italia di uccelli rapaci, Fabio Borlenghi dell'associazione Altura, che così meritoriamente si sta battendo per la sopravvivenza delle ultime coppie nidificatrici, specie nell'Italia del Centro-sud, che oggi è colpita dalla follia eolica, aggiunge anche questo aspetto gravissimo che va risolto subito. Che aspettano le autorità (spesso così poco autorevoli)? Il tema merita un articolo apposito, corredato anche di un paio di foto. Ne abbiamo una, con un rapace dalla testa mozzata dalle pale, credo di origina americana. Ma è poco chiara. Le pale si vedono solo nella foto ingrandita, lungo il crinale sullo sfondo. Speriamo di trovarne un'altra migliore. (n.v.)
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Non sono solo gli orsi marsicani minacciati dal progetto eolico della Serra Lunga in Abruzzo, ma anche una splendida coppia di aquile reali che nidifica a pochi chilometri di distanza.
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Studi scientifici effettuati dall'Università di Santa Cruz in California hanno dimostrato come questi impianti, se posizionati in territori frequentati da grandi uccelli veleggiatori, quali aquile e avvoltoi, costituiscono una grave minaccia per la loro sopravvivenza.
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Le poche aquile reali rimaste nel nostro Appennino sopravvivono cacciando prevalentemente lepri sui crinali e i fianchi nelle zone aperte di queste montagne. La presenza delle torri eoliche in queste zone può trasformarsi in un vero e proprio tritacarne per questi stupendi rapaci.
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E' urgente quindi una normativa nazionale varata dal Ministero dell'Ambiente che escluda le più importanti aree a valenza naturalistica e paesaggistica dall'installazione di questi insediamenti industriali.
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FABIO BORLENGHI, Segretario di Altura (Ass. per la tutela degli uccelli rapaci e dei loro ambienti)





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