07 novembre 2006

 

Roma. Comune e Regione contestati: "Non vogliamo morire di traffico"

Tutto si può contestare in Italia, dagli inceneritori al ristorante che emette fumi. Ma l'automobile, proprio no. E la sua difesa, purtroppo è trasversale, e non conosce discrimini politici. Fa piacere, quindi, riportare una iniziativa romana in cui Italia Nostra è al fianco di numerosi altri gruppi protezionistici. Sul banco degli imputati il Comune di Roma e la Regione Lzio, le cui politiche - ha denunciato un'affollata conferenza stampa tenutasi nella sede regionale di via Poli tendono a privilegiare il traffico privato a scapito della mobilità pubblica su ferro.
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In particolare sono state motivatamente contestate le seguenti "grandi opere": il corridoio intermodale Roma-Latina (il ben noto "corridoio tirrenico sud" di Storace), che comprometterà sia il Parco di Decima che il futuro parco di Vitinia; le complanari dell’A24 che distruggeranno la zona umida della Cervelletta nella Riserva naturale dell’Aniene; la penetrazione autostradale della Roma-Firenze alla Bufalotta fino a via Palmiro Togliatti.
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Che fare per bloccare questi progetti e, intanto, farli conoscere all'opinione pubblica? Mai come su questo punto è prioritaria l’informazione e la documentazione. Si è scoperto, infatti, che quasi nessuno degli abitanti che saranno coinvolti da questi interventi conosce l’impatto che determineranno sul loro territorio. Perciò la prima azione da programmare è quella di diffondere l’informazione su tutti i progetti.
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Per ottenere questo chiediamo alla Regione Lazio che tutte le documentazioni siano rese pubbliche subito in modo permanente in una unica sede. In particolare per quanto riguarda il territorio del Comune di Roma pretendiamo l’apertura di una sede per la "Casa della Città" dove potere conoscere i progetti e la concreta realizzazione del "Regolamento della partecipazione" secondo la delibera della delibera del Consiglio comunale.
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Messa in mora del Comune di Roma e della Regione Lazio presso la Comunità Europea per non avere rispettato le direttive in materia di VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale ) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) ed in particolare il Decreto n.195/2005 della Direttiva 2003/4/CE, in attuazione della convenzione di Aarhus, per il diritto dei cittadini all’informazione e alla giustizia.
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Per queste iniziative era necessario svolgere, prima del Decreto n.195, tutti gli atti che l’attuale Legislazione italiana permette (ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato ecc), atti che prevedono forti costi e che cercheremo di iniziare dopo il lancio di una sottoscrizione pubblica. Ma oggi intendiamo ottenere l’applicazione del Decreto citato che prescrive agli stati membri di garantire l’accesso non oneroso alla giustizia.
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La "grande opera" più contestata ed eclatante per il suo impatto ambientale e sociale è quella nota come "corridoio tirrenico sud" che oggi ci viene riproposta dal Presidente Marrazzo col nuovo nome di "autostrada Roma-Latina" o di "corridoio intermodale", ma il cui tracciato ricalca in peggio quello voluto dall’ex Presidente Storace. Ricordiamo che Marrazzo nel suo programma ed in campagna elettorale aveva garantito di non realizzarela prevedendo invece l’urgente e necessaria messa in sicurezza della via Pontina. Per dimostrare l’opposizione a questa opera si è deciso per domani, mercoledì 8 novembre, (giorno della firma del protocollo tra il Ministro Di Pietro e il Presidente Marrazzo ), un presidio davanti alla sede della Regione Lazio a via Cristoforo Colombo dalle ore 17.30.
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Aderiscono: Comitato contro il Corridoio Intermodale Roma-Latina, ITALIA NOSTRA. Associazione Viviamo Vitinia, WWF Lazio, Comitato Colli Aniene, Tribune VAS Lazio, Coordinamento Romambiente, LAC, Mountain Wilderness, UNI Lazio, Associazione Rosso Verde, UTP, Assoutenti. Per informazioni : Marcello Paolozza 3490757804 – Mario Attorre 3333613682 – Irene Ortis 3409612293





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